Cosa intendiamo per nutrizione minerale delle piante?
Le piante, come tutti gli esseri viventi, hanno bisogno di nutrirsi per vivere.
Ovvero hanno bisogno di incamerare degli elementi per loro indispensabili per effettuare i loro processi vitali.
Processi che, come in tutti gli organismi viventi, necessitano di determinati “blocchi base”; quali carboidrati, acidi grassi ed amminoacidi.
Gli animali devono necessariamente incamerare questi “blocchi base” gia’ precostituiti, non riuscendo a produrli tutti da se partendo da elementi piu’ semplici, venendo per questo definiti organismi “Eterotrofi”.
Ovvero, in sostanza, organismi che devono nutrirsi di altri organismi viventi (animali o vegetali).
Le piante invece sono, da questo punto di vista, un vero miracolo della natura.
Sono degli organismi cosiddetti “Autotrofi”, ovvero riescono a fabbricare da se tutto quanto necessario alla loro nutrizione (i “blocchi base” citati prima) a partire da semplici elementi minerali (Sali) e da una fonte di energia, rappresentata dalla luce.
Detto questo e’ piu’ semplice comprendere il termine di “nutrizione minerale”.
La nutrizione minerale delle piante quindi riguarda innanzitutto tutto cio’ che coinvolge l’insieme di elementi minerali che risultano indispensabili alle piante per produrre carboidrati, acidi grassi ed amminoacidi con cui mantenersi in vita, crescere e moltiplicarsi.
In particolare, la nutrizione minerale riguarda i processi chimico-fisici che regolano, per i minerali in questione, la disponibilita’ all’assorbimento da parte delle piante, la capacita’ di queste ultime di assorbirli ed il loro utilizzo una volta assorbiti.
Elementi indispensabili alle piante, elementi utili ed elementi inutili/dannosi
Abbiamo detto che la nutrizione minerale delle piante riguarda tutto cio’ che coinvolge l’insieme di elementi minerali che risultano ad esse indispensabili.
Ovvero gli elementi minerali in mancanza dei quali la pianta non potrebbe espletare perfettamente tutte le sue funzioni vitali, dalla nascita alla riproduzione.
La ricerca relativa agli elementi indispensabili alle piante comincia a concretizzarsi intorno al 1780 con la scoperta del ruolo della Fotosintesi e del Carbonio atmosferico, per poi proseguire per tutto il 1800 ed il 1900 con la scoperta e prova della indispensabilita’ di tutti gli altri elementi fino al Nickel (1975-1999).
La scienza della nutrizione minerale delle piante e’ ancora in evoluzione, tuttavia attualmente vi e’ un buon consenso nella comunita’ internazionale circa l’indispensabilita’ dei seguenti 17 elementi:
- Ossigeno
- Carbonio
- Idrogeno
- Potassio
- Azoto
- Calcio
- Cloro
- Magnesio
- Zolfo
- Fosforo
- Ferro
- Manganese
- Zinco
- Boro
- Rame
- Molibdeno
- Nickel
Pochi altri elementi vengono ritenuti benefici, o addirittura indispensabili per particolari gruppi di piante e/o in determinate circostanze.
In particolare:
- Silicio: indispensabile per le piante equisetaceae e molto utile per tutte le altre per aumentare la resistenza e regolare il metabolismo interno dei nutrienti (in particolare microelementi), prevenendo intossicazioni e carenze.
- il Cobalto: necessario nella fissazione dell'azoto atmosferico nelle piante leguminose
- Sodio: indispensabile ad alcune piante, dal metabolismo cosiddetto CAM e C4
Per qualcun altro si e’ in dubbio anche circa il loro eventuale effetto benefico (in piccole quantita', per particolari colture ed in particolari circostanze).
In particolare:
- Vanadio
- Iodio
- Selenio
- Alluminio
Ogni altro elemento deve essere ritenuto, oltre che non necessario, potenzialmente dannoso.
In realta’, considerando le piante acquatiche e la loro coltivazione in acquario, anche questi ultimi elementi andrebbero considerato allo stato delle conoscenze attuali come inutili oppure anche dannosi.
Una possibile eccezione a questa affermazione potrebbe essere rappresentata unicamente dal Silicio; per il quale molte ricerche indicano un ruolo di una certa importanza nel conferire robustezza alle piante e tamponare sia fenomeni di intossicazione che fenomeni di carenza da Microelementi .
Nonostante questo, il suo utilizzo in acquario potrebbe costituire un'arma a doppio taglio;
Questo poiche', oltre ai tanti aspetti positivi per il metabolismo delle piante superiori, il Silicio e' un elemento indispensabile nello sviluppo delle alghe Diatomee; il cui sviluppo eccessivo rappresentano a volte un problema nella conduzione degli acquari domestici.
In generale bisogna evidenziare il fatto che lo sviluppo di qualunque tipologia di alga non dipende da un unico fattore o elemento, bensi' da un insieme di fattori ambientali e nutrizionali scorretti/sbilanciati e la via corretta per la loro eliminazione a lungo termine e' quella del riequilibrio ambientale e nutrizionale della vasca.
Nonostante questo, in caso di proliferazione eccessiva di alghe Diatomee, l'abbattimento dei Silicati puo' rivelarsi molto utile per il loro rapido contenimento, in attesa di misure risolutive riguardanti il riequilibrio della vasca.
Relativamente agli altri elementi ed ai possibili problemi ad essi correlati, bisogna invece menzionare:
- Cobalto: per il suo ruolo indispensabile per la crescita delle alghe Blu-Verdi (Cianobatteri)
- Vanadio: Per la sua alta affinita’ per i chelanti, con conseguente destabilizzazione delle miscele di microelementi chelati
- Alluminio: Per la sua alta affinita’ per i chelanti, con conseguente destabilizzazione delle miscele di microelementi chelati e per la sua tossicita' in quantita' poco piu' che minime
- Sodio: per la sua capacita’ di venire assorbito al posto del Potassio, pur senza poi poterlo rimpiazzare del tutto nel metabolismo della pianta (In acquario non si coltivano piante con metabolismo di base di tipo CAM o C4).